ULTIMA GIORNATA- TUTTI CONTRO TUTTI

ULTIMA GIORNATA

BLU

BIANCHI

7

4

1

FILOSOFO

ANDREA DEGIO

2

LILLO

UTO UGHETTO

3

GIORGINO

FRANCESCO

4

VITO HARLEY

FELIPE

5

CARLOS

CRISTIAN

6

THOR

ANDREA MISTER

7

CUCCIOLO

SEAN

8

BEPPE

RINO

9

RICKY

BOLO BOLO

10

ROMPEO

BOCA

11

PASQUA

ROBY SCALA

12

FILIPPO 3B

CRICCHIO

13

FEDERICO

ALE IL LUNGO

14

HANDY

BENOIT

15

CHANEL

VAN SCOPPEL

16

STEPHAN TATOO

17

18

MARCATORI

FILIPPO 3B 2

BOLO BOLO

HANDY 4

BENOIT

RICKY

RINO

SEAN

UOMO SKY

VITO HARLEY-HANDY

SEAN-BOLO BOLO

                                                              


                                                                     “Siorsi Sior”



 

La rappresentazione teatrale “Sior Gerardo servo di due padroni “ messa in opera al
Baggio 2 è stata applaudita per ore dal pubblico presente e dalle finestre del San Carlo

iI pazienti del reparto psichiatrico urlavano “bis” a squarciagola.

La storia di Goldoniana memoria è piuttosto semplice ma la bravura degli attori protagonisti

rende la rappresentazione sublime.

La trama racconta di un arbitro, Sior Gerardo, che per non perdere il prestigio di “Magister referendarius” 
si “divide”  
fra due potenti “signorotti” del calcio nobiliare di fine 700.
Il potente Conte Ughetto della Morra,noto produttore di Barolo e Barbaresco , proprietario
di innumerevoli colline nella landa cuneese e il Barone Lillo dei Lilli nobile caduto in 
disgrazia, proprietario di molteplici proprietà immobiliari rigorosamente ipotecate.
La disfida per la conquista di Donna Vittoria dura da anni e i due signorotti non si risparmiano
colpi bassi.
Il conte Ughetto, furbo piemontese, sa che una delle chiavi per poter vincere è quella di portarsi
dalla propria parte chi dirige i giochi.
Essendo molto più bravo del barone nella politica con intrighi di palazzo riesce a tenere in pugno giocatori 
e arbitro.
Ma a questo punto il barone Lillo fa suo il detto:  “a mali estremi , estremi rimedi” e ingaggia 
Don Peo il capo dei “bravi” milanesi , un losco figuro noto per provocare risse in qualsiasi
bettola cittadina.
Contesta qualsiasi punteggio a carte , vuole vincere a dadi sostenendo di aver fatto 7 con un dado solo , 
vince anche 
la famosa sfida dei “cento metri due gambe contro una” perché pretende che
Capitan Trinchetto, saltelli con quella di legno.
La parte più divertente della commedia è quasi alla fine , un vecchio giocatore blu, ormai obnubilato dal 
vaccino ferma 
il pallone con le mani perché  nella sua testa ha sentito la voce di Moggi che gli diceva “prendilo , prendilo  
con le mani 
che hanno fischiato un fallo” ma ovviamente non era vero.
L’arbitro stava per fischiare il fallo ma quando ha sentito il Barone Lillo sostenere che glielo aveva detto Moggi, 
si è bloccato e si è messo sull’attenti senza fischiare , a questo punto il Conte Ughetto con la flemma che lo 
contraddistingue , suggeriva dolcemente a Gerardo di fischiare.
Vista l’inerzia della partita la cosa poteva diventare pericolosa per i blu e a quel punto Don Peo interveniva con 
ciò che sa fare meglio (oltre che giocare a pallone) contestare e provocare.
Il conte ci cascava e fra uno spintone e l’altro allontanava il “Paolini di Baggio” e batteva la punizione.
Come si poteva presagire i blu hanno pagato dazio e i bianchi hanno pareggiato ma a quel punto
la guerra personale fra i due si faceva dura e grazie alla trentennale esperienza di Don Peo
il povero conte Ughetto soccombeva.
L’astuzia di Don Peo e la furbizia di Sior Gerardo, che faceva credere a tutti e due di essere dalla
loro ma poi faceva quello che voleva lui, ha portato ad una brutta sconfitta dei bianchi.
Sior Gerardo veniva incalzato dal Conte Ughetto a fare maxi recuperi ma ad ogni volta che diceva 5 minuti in più , 
i bianchi segnavano.
Alla fine, Sior Gerardo, ha fischiato quando ha deciso lui , Don Peo è tornato a Trenno con i suoi
amichetti ”bravi” a passarsi il pallone a uno allora, tic,tac, tocc… e il conte Ughetto seduto in tribuna decideva chi avrebbe 
giocato o meno al Baggio2.
Mentre il Barone Lillo, a braccetto con Donna Vittoria,  passeggiava nei sui palazzi ipotecati decantando quando fosse 
bravo e bello in gioventù.
La commedia è fantasia, la verità invece racconta che usciti Ale il lungo e Benoit i bianchi
si sono troppo indeboliti anche se il pareggio a 10, no a 15 no a 20 minuti dalla fine l’avevano anche raggiunto.
Ma se hai in giornata Handy e Filippo difficilmente perdi .
Nei blu, bene la coppia inedita Pasqua e Beppe centrali , un Vitone alla Theo Hernandez
e  un grande Peo (calciatore) mentre  nei bianchi si distinguono i soliti noti:  Sean, Bolo Bolo e Benoit anche se la 
prestazione di Francesco e Van Scoppel non è da sottovalutare.
Bene il portierino e bene anche il filosofo.
Di riffa o di raffa , assenze o meno, eravamo ben in 31 e come spesso si dice:” liti o non liti
è finito tutto a pane e salame” 
Niente di più vero … è proprio finita così, magari con l’aggiunta di un bel po’ di bottiglie di birra!!




Alla prossima cioè al gran galà del calcio lombardo.